Mistero risolto: rubarono la cassaforte al calzaturificio Olip di Lazise, il basista era il guardiano

Aveva detto di essere stato picchiato e preso in ostaggio, ora invece è accusato di essere il basista. Nei guai è finito un 20enne incaricato della sicurezza presso il calzaturificio Olip Lazise, nell’omonimo comune veronese, che la scorsa estate è stato oggetto delle “attenzioni” di una banda di malviventi. Alle 22 del 4 luglio, infatti, il guardiano dello stabilimento aveva contattato i Carabinieri riferendo che l’azienda era stata rapinata e di essere stato sequestrato da due malviventi durante l’azione, avvenuta circa 30 minuti prima. I due, che il giovane sosteneva avere accento dell’est Europa, si sarebbero introdotti nel calzaturificio, lo avrebbero minacciato con un coltello e una pistola per farsi dire dove si trovasse la cassaforte. Questa, pesante almeno tre quintali, sarebbe stata caricata a bordo di una Fiat Panda dell’azienda stessa con la quale i due sarebbero poi fuggiti. Qualche giorno più tardi l’auto fu rinvenuta in una campagna poco distante. Al suo interno era ancora presente la cassaforte, ma aperta e svuotata del suo contenuto: circa 7.000 euro in contanti e altri mezzi di pagamento per un bottino complessivo di 15.000 euro. Molte cose non tornavano ai Carabinieri, che hanno proceduto con indagini dettagliate attraverso sopralluoghi, tabulati telefonici e video dei sistemi di sorveglianza. Il racconto era tutto falso e, sulla scorta degli elementi acquisiti, il PM di Verona Giuseppe Rombaldoni ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per il giovane guardiano e i due presunti ladri.

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×