Officine Creative, il boom della scarpa sempre nuova, sempre in pelle

Nel corso degli ultimi sette anni, Officine Creative ha raddoppiato il fatturato, passando dagli 8 milioni di euro del 2012 ai 16 del 2018. L’obiettivo ora è arrivare a 20 milioni entro l’anno prossimo. “Trainati dalla sneaker? No, nelle collezioni estive le vendite di sneaker generano il 30-35% del fatturato, mentre in quelle invernali il 20-25% – ci dice Tobias Dariz, responsabile commerciale del brand di calzature e accessori in pelle d’alta gamma –. La sneaker è stata introdotta soprattutto per completare la nostra proposta estiva e una vera e propria collezione è arrivata solo l’anno scorso”. Officine Creative è stato fondato nel 1996 da Roberto di Rosa, che oggi ne è il CEO, con il fratello Luca. Il marchio è gestito da Duca del Nord, azienda con sede a Montegranaro (110 addetti) costituita nel 1968 da Nazzareno, padre di Roberto e Luca.

Valore estero
Officine Creative ottiene il 90% dei ricavi dall’estero. Il suo fatturato estero è diviso in parti uguali tra Stati Uniti, Europa (Francia, Germania, Regno Unito) e Asia-Russia. Il marchio possiede tre negozi monomarca a New York (in USA ha anche un ufficio e una struttura logistica), Amsterdam e Parigi. Da tre anni gestisce il proprio canale online, supportato dalle esperienze con Mr Porter e Farfetch. “Non ci crederà, ma nonostante la protesta dei gilet gialli, il negozio di Parigi è quello che ha avuto la migliore performance rispetto agli altri. Le vendite sono cresciute del 25% nei primi 5 mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018” afferma Dariz, che ha nel mirino l’apertura di uno store a Los Angeles entro il 2021.

Valore pelle
Officine Creative è nato come marchio di calzatura da uomo. La collezione donna, aggiuntasi presto all’offerta del brand, oggi ha scavalcato i volumi maschili: 55% contro 45%. Officine Creative propone anche pelletteria, rigorosamente in pelle. “Cerchiamo sempre di portare delle novità sul mercato, come il fondo in lattice naturale, lactae hevea, prodotto manualmente in Francia, ma la pelle resta fondamentale – conclude Dariz –. Utilizziamo pellami invecchiati e lavorati artigianalmente”. (mv)

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