Russia, Confindustria Moda: aiutare i distretti, tetto ai prezzi

Russia, Confindustria Moda: aiutare i distretti, tetto ai prezzi

Export diretto verso Russia e Ucraina che impatta maggiormente alcuni distretti e alcune filiere. Per esempio: calzatura, pelletteria e tessile. Stress sulle materie prime che coinvolge, in particolare, oreficeria, tessile e concia. Mentre preoccupano i costi energetici che potrebbero lievitare a fronte di ritorsioni russe sul gas. Cirillo Marcolin, presidente di Confindustria Moda, analizza i contraccolpi della crisi bellica in Ucraina per la filiera della moda italiana. E propone un tetto ai prezzi del gas e un’agevolazione per l’autoproduzione di energia elettrica da parte delle imprese.

Aiutare i distretti

“Considerando che il mercato russo pesa per il 2,2% dell’export, la nostra industria (intesa come filiera, ndr) complessivamente è in grado di reggere il colpo – afferma Marcolin (nella foto Imagoeconomica) a Adnkronos -. Sarà necessario, però, supportare i distretti più in difficoltà”. Le sanzioni verso la Russia, che non trovano un consenso unanime tra gli imprenditori del settore, vengono definite dallo stesso Marcolin “giuste, ma anche necessarie”.

 

 

Chi sta peggio

Riguardo all’export, Marcolin sottolinea come tra i settori più colpiti ci sono “il calzaturiero in primo luogo, ma anche tessile e pelletteria”, per i quali sono state inoltrate richieste di sussidio e una cassa integrazione agevolata come quella attivata per la pandemia. Anche perché il conflitto ha esacerbato il problema relativo alla carenza di materie prime “che coinvolge in particolare l’oreficeria, il tessile e la concia”. In merito a quest’ultima, Marcolin ha spiegato come l’Ucraina si posizioni al decimo posto tra i fornitori di pelli semilavorate delle concerie italiane. “In tale contesto – spiega – i nostri principali concorrenti extra-Ue avranno maggiore disponibilità di materia prima e si avvantaggeranno commercialmente delle conseguenze economiche del conflitto con conseguente perdita di quote di mercato per le imprese”.

Un tetto ai prezzi

Infine, la preoccupazione legata al caro energia e alle eventuali ritorsioni russe sul gas. Fattori critici che potrebbero pesare sulle imprese più energivore a monte della filiera. Ecco, allora, che Marcolin propone “un tetto ai prezzi” imposto dal Governo. E, anche, e una decisa accelerazione sulla transizione green. Come? “Implementando soluzioni che permettano alle imprese di produrre energia in maniera sostenibile e indipendente”. (mv)

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