“È un nome comune, non un brand”: negli USA si scannano per il marchio UGG

Eddie Oygur, proprietario del calzaturificio Australian Leather di Sydney (nella foto), ha citato in giudizio il colosso americano Deckers per aprire la strada ai connazionali ai quali è vietato esportare negli USA prodotti contrassegnati con la parola “UGG”. La parola, infatti, è un termine generico usato in Australia ed è stato registrato come marchio negli Stati Uniti nel 1985 dall’imprenditore australiano Brian Smith. Successivamente il marchio è stato venduto a Deckers e da quel momento nessun altro può usare UGG negli USA, impedendo di fatto alle aziende australiane di competere sul mercato statunitense. Non molto tempo fa, Deckers aveva avviato un’azione di tutela presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti proprio contro Australian Leather, accusandola di aver venduto illegalmente gli stivali negli Stati Uniti. Ora Oygur è passato al contrattacco e ha a sua volta citato Deckers, sostenendo che la registrazione del marchio è basata su una menzogna. Secondo la sua tesi, la parola UGG è “un nome familiare” in Australia e le aziende australiane lo usavano negli USA ben prima di ogni registrazione. (mv)

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