USA vs Cina: la guerra commerciale è “un’occasione per il Vietnam e la sua area pelle”

Fra i due litiganti, il Vietnam gode. Nel pieno della guerra commerciale tra Washington e Pechino, a trarne beneficio pare essere, soprattutto, il Vietnam. Già era in corso da alcune stagioni una rilocalizzazione dell’outsourcing a basso costo dalla Cina verso i calzaturifici di Hanoi (e in alcuni casi a spingere sull’acceleratore della delocalizzazione erano gruppi cinesi, in cerca di condizioni più vantaggiose rispetto a quelle che riscontravano sul proprio mercato interno). Ora stanno iniziando a prendere la via di Hanoi anche le lavorazioni a maggior valor aggiunto, comprese, ovviamente, quelle che afferiscono ai grandi committenti occidentali.  Lo scorso settembre il primo ministro vietnamita Nguyen Xuan Phuc ha sostenuto che il suo Paese non intende schierarsi, mantenendo buone relazioni commerciali sia con la Cina che con gli USA. Una scelta che, secondo gli analisti, permetterà al Vietnam di aumentare nel breve periodo le esportazioni di pelli, calzature e pelletteria con incrementi “almeno del 10%”. Un rimbalzo che richiede maggiore capacità produttiva e costi ancor più contenuti. Non è, dunque, un caso che il Paese stia affrontando una vera e propria rivoluzione, con le imprese manifatturiere che negli ultimi mesi si stanno spostando dalle zone industriali limitrofe alle principali metropoli, verso are più periferiche, dove “i costi dei fabbricati industriali sono meno elevati e gli spazi edificabili più facili da trovare”.

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×