Il Vero Cuoio punta al rilancio

I cuoifici della Toscana lavorano al 60% delle loro potenzialità e per aumentare il fatturato puntano all’educazione dei consumatori per far comprendere le potenzialità del materiale. Lo sostiene il presidente del Consorzio Vero Cuoio, Stefano Biagi (Italcuoio), presente al Pitti Uomo di Firenze. Secondo Biagi, gli ordini delle griffe non bastano più: “Dobbiamo cercare di aumentare i quantitativi educando i potenziali consumatori. Il vero cuoio è conosciuto quasi esclusivamente dagli addetti ai lavori e soprattutto in Italia. Se andiamo all’estero il cliente non ha la percezione del vero cuoio e non lo cerca all’interno di una calzatura. Allargare i quantitativi e la nostra presenza sul mercato avrebbe ricadute consistenti anche sul fronte dell’occupazione”. Tra gli obiettivi, un rilancio d’immagine basato sulla qualità: “Dobbiamo creare interesse attorno ad un prodotto che negli ultimi anni, purtroppo, ha perso terreno a vantaggio di altri: non solo la gomma ma anche il cuoio di minor qualità. Di fatto la richiesta di vero cuoio si è ridotta anche a causa del prezzo”. (mv)

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