La durevolezza della pelle ci regala un gioco di 3.500 anni fa

una mummia della XVII dinastia

Una storia che solo la pelle poteva raccontare. Perché solo grazie alla durevolezza della pelle uno strumento egizio di 3.500 anni fa poteva giungere fino a noi. Il 24 aprile la missione archeologica ispano-egiziana guidata dal professor José Galán ha annunciato il ritrovamento di un sarcofago contenente una mummia della XVII dinastia. Nella sepoltura vi erano diversi oggetti: anche un attrezzo in pelle e un paio di sandali nello stesso materiale.

La durevolezza della pelle

La ricerca del team di esperti ha riguardato la necropoli di Dra Abu el-Naga, nei pressi di Luxor. Il sarcofago contiene una mummia alta 1,75 metri, presumibilmente di una donna di 15 o 16 anni, conservata in pessime condizioni. Ma non solo. Come riporta mediterraneoantico.it, poco distante dal sarcofago è presente un pozzo funerario intorno al quale i ricercatori hanno rinvenuto oggetti in pelle. Al contrario della mummia, questi risultano in buono stato. Si tratta di un paio di sandali rossi con decorazioni che raffigurano il dio Bes e figure animali. Inoltre erano presenti due sfere di cuoio legate una all’altra da una corda. Non è chiara agli studiosi la loro funzione. Le ipotesi sono varie: potrebbero essere un attrezzo ginnico o forse lo strumento per una coreografia di danza. Di certo sono un oggetto d’uso quotidiano che arriva fino a noi solo grazie alle caratteristiche del materiale di cui è composto. (art)

 

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