È rischioso tirare in ballo la moda nelle polemiche politiche

Quando nelle polemiche politiche tirano in ballo la moda

Si sottovaluta quanto spesso nelle polemiche politiche si tirano in ballo le questioni legate all’industria della moda. Tante volte in maniera grossolana, bold direbbero gli anglofoni: ne abbiamo un esempio ogni volta che sbuca una querelle legata al mondo vegano. Ma, altre, in maniere più sottile. La rassegna stampa della settimana offre più di un esempio.

Consigli di lettura:

  • Ecco, a proposito di mondo vegan, è interessante quest’analisi polemica nei confronti di Israele, accusato di veganwashing. In che senso? Secondo gli autori il Paese ci tiene a presentarsi al mondo come il “più sensibile di tutti agli interessi degli animali”. E per questo è prodigo di norme “cruelty-free” (tanto per usare il loro lessico). Come garantire la possibilità per i soldati di scegliere divise senza elementi in pelle. Dove sta l’elemento veganwashing? Sull’immagine di Israele si allungano le ombre relative alla gestione della questione palestinese. Se dedica tanta attenzione alle tematiche veg, obietta la redazione de la Svolta, è solo perché è alla ricerca di simpatie;

 

 

  • Saltando negli Stati Uniti, le fondatrici del sito di moda The Conservateur hanno inserito la propria prospettiva politica sin nella testata. Come racconta il Corriere della Sera, Jayme Franklin e Isabelle Redfield erano stanche dell’approccio liberal di testate come Vogue, che in quattro anni di presidenze Trump non ha mai dedicato al copertina alla (allora) first Lady Melania. Per questo hanno deciso di aprire il portale ideale per il pubblico fashionista di destra;
  • Infilare la moda nelle polemiche politiche, in ogni caso, è un’arte da maneggiare con cura. Altrimenti si parte alla ricerca di facili consensi e si finisce con la fama degli ipocriti e dei gaffeur. È il caso della influencer russa Victoria Bonya. La scorsa primavera ha fatto parlare di sé immortalandosi mentre distruggeva accessori Chanel. Era un atto politico per esprimere la delusione per le policies a suo dire “russofobe” che la griffe applicava in risposta alla guerra in Ucraina. Ora, a mesi di distanza (e a conflitto ancora in corso), la stessa Victoria ha pubblicato una foto da Dubai dove compare con una Chanel. Il suo pubblico ha notato il dettaglio e non lo ha apprezzato.

 

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