Nel 2021 Natuzzi fa +30%, ma ora è dura: “Mai visti costi così”

Nel 2021 Natuzzi fa +30%, ma ora è dura: “Mai visti costi così”

Una call con gli investitori per fare il punto sui risultati del 2021, dove gruppo Natuzzi fa +30% su base annua. Come ricorda il CEO Antonio Achille i ricavi sono 427, 4 milioni di euro, rispetto ai 328,3 dell’anno precedente. Gli ordini in portafoglio sono pari a 114 milioni di euro, 10 in più rispetto al 2020. “Il 2021 ha registrato anche un miglioramento del margine lordo – spiega Achille -, dove abbiamo chiuso al 36%, che è quasi 7 punti superiore al 29,7 % del 2019”. Nel 2021 Il Gruppo Natuzzi ha anche registrato un incremento di liquidità, 53,5 milioni rispetto ai 48,2 del 2020. Questo grazie alla vendita per 11,5 milioni di euro di terreni a High Point (USA) e di due capannoni a Santeramo in Colle, che resta il quartier generale della multinazionale.

Nel 2021 fa +30%

I numeri per Natuzzi sarebbero stati anche più alti, se non ci fossero state le interruzioni nella catena di approvvigionamento. “L’anno appena trascorso si è rivelato essere un anno molto tumultuoso – sottolinea Pasquale Natuzzi, nella nota di commento ai risultati finanziari del quarto trimestre 2021 – soprattutto dal lato della filiera. Ma abbiamo ottenuto un aumento a doppia cifra delle vendite fatturate e un risultato positivo delle nostre operazioni rispetto al due anni precedenti. Ho fiducia, al di là dei numeri, della leadership che l’amministratore delegato e la nuova governance stanno fornendo alla nostra attività”.

 

 

La questione dei costi

Ma la guardia resta alta: “In 60 anni di attività – ricorda Pasquale Natuzzi – non ho mai visto nulla di simile sul fronte dei costi di trasporto. Con questa incertezza continua è davvero complicato e costoso gestire i contratti”. E gli effetti della pandemia e del conflitto in Ucraina fanno il resto. Nell’area di Shangai è tutto chiuso da due settimane e non si può produrre, mentre lo stabilimento in Romania patisce anche il blocco dei trasporti via Mar Nero.

Il fronte sindacale

Intanto sul fronte sindacale italiano l’attenzione è tutta sull’applicazione del nuovo piano industriale, presentato ufficialmente alle organizzazioni sindacali il 7 aprile. Il piano si collega al ritorno in Puglia di una serie di produzioni, dislocate proprio in Romania. Il Cobas è pronto a sottoscrivere l’accordo, ma punta agli esuberi zero, se non su base volontaria dei lavoratori del Gruppo Natuzzi. (aa)

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