A Lineapelle le concerie impongono gli aumenti. Peretti: “Dobbiamo farlo, pena la sopravvivenza”

A Lineapelle le concerie impongono gli aumenti. Peretti: “Dobbiamo farlo, pena la sopravvivenza”
È iniziata stamane Lineapelle Bologna, con la presentazione delle collezioni di pelli, accessori, componenti, tessuti e sintetici per la primavera/estate 2014. L’argomento centrale è stato fin dalle prime battute quello del prezzo, con le 514 concerie costrette ad adeguare i listini del conciato per rispondere agli aumenti registrati nell’approvvigionamento delle loro materie prime. Le ultime quotazioni settimanali evidenziano infatti ulteriori rincari. “I clienti lo devono capire, ci sono delle resistenze comprensibili, ma se non pagheranno di più penso che resteranno senza fornitori” commenta Walter Peretti, titolare del Gruppo Peretti e presidente di Lineapelle (nella foto). “Le concerie”, aggiunge il conciatore vicentino, “devono aumentare i listini del finito, pena la sopravvivenza”. Sulle cause del caro-grezzo, Peretti osserva: “Evidentemente c’è più domanda che offerta, è una legge di mercato. Non può essere frutto di speculazioni, perché da troppo tempo la direzione presa dalle materie prime è in ascesa. Si tratta di uno squilibrio tra richiesta dei clienti, alta, e disponibilità di pelli, bassa”.
In fiera espongono circa 1.100 aziende, prevalentemente di fascia alta, occupando una superficie netta di 40 mila metri quadrati. L’Italia è la nazione leader, con 745 espositori, e la conceria italiana recita un ruolo trainante per moda, qualità e sostenibilità, ultimo requisito richiesto dai mercati evoluti. Lineapelle è l’evento più importante del mondo per le forniture a calzatura, pelletteria e altre destinazioni dei materiali esposti; rappresenta un’area internazionale di 50 mila imprese, 1 milione di lavoratori e un turnover di 115 miliardi di dollari. Per quanto riguarda i clienti, aumenta il peso delle grandi firme: “i dati dimostrano che sono sempre più importanti” conclude Peretti.

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