Hong Kong: APLF chiude tra sensazioni positive e clientela “che migliora”. L’incertezza, però, resta diffusa

Nessuno si aspettava rivoluzioni o grandi scossoni congiunturali. I quali, puntualmente, non sono arrivati. APLF Leather&Materials+, iniziata mercoledì, chiude oggi offrendo al mercato una sensazione di “positività che non illude nessuno”, spiega un conciatore italiano presente in fiera, a cui fa eco Giuseppe Volpi, dell’omonimo gruppo conciario toscano: “Affluenza interessante, come interessanti sono stati l’approccio dei clienti che abbiamo ricevuto e i contatti che abbiamo confermato”. Una sostanziale (e rassicurante) stabilità che, se da un lato soddisfa, da un altro punto di vista evidenzia come “il business rischi – dice un altro espositore – sempre di essere molto volatile, incerto, sottoposto a vari tipi di pression”. Quella relativa ai prezzi della materia prima, soprattutto, che negli ultimi mesi ha complicato il quadro congiunturale delle concerie. Ma anche quelli del finito, sui quali non risulta possibile intervenire, perché, come conclude Volpi, “i clienti sono disponibili a pagare, ma non accettano revisioni di listino”. Una fermezza che, a quanto risulta da voci raccolte tra stand e corridoi di APLF, ha risalito la filiera: i grezzisti hanno proposto ulteriori aumenti, che non sono stati accettati. Tornando alla fiera, Gabriella Marchioni Bocca, presidente Assomac e titolare di Lamebo, espositore del versante tecnologico della manifestazione, commenta così il flusso dei buyer: “Una fiera per certi versi strana, nella quale si è notata la conferma dell’interesse internazionale”, per la tecnologia italiana destinata all’area pelle e “un miglioramento qualitativo della clientela – continua Bocca -, ma anche un’affluenza non lineare, che ha premiato alcuni e altri no”. La prossima edizione di APLF, nel 2018 anticipa di due settimane: si svolgerà dal 14 al 16 marzo.

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