Il punto sul bambino e il suo mercato: oggi chiude Pitti Bimbo

Il punto sul bambino e il suo mercato: oggi chiude Pitti Bimbo

Oggi si conclude l’edizione numero 90 di Pitti Bimbo, iniziata giovedì 16 gennaio. Secondo gli operatori presenti in fiera, l’evento “è l’ennesima dimostrazione di come i saloni e le fiere siano sempre più punto di incontro tra buyer e produttori”. Ecco il punto sul bambino e il suo mercato.

Il trend in fiera
Secondo gli espositori, “il primo giorno è stato il migliore in fatto di affluenza, scemata nel pomeriggio di ieri”. Poche le aspettative sulla giornata odierna. “Anni fa si tornava a casa con gli ordini. Ora si torna con i biglietti da visita – spiega Cristiano Ferracuti del calzaturificio Missouri -. I compratori visionano le collezioni. Poi fanno le loro valutazioni e selezioni. Successivamente inviano gli ordini. Pitti Bimbo è la prima occasione per mostrargli la collezione. Poi la vendita si sviluppa attraverso altri canali”.

Il mercato
E il mercato? “Tranquillo – dice Ferracuti -, a causa di una stagione invernale, quella in corso, piuttosto mite. Il che non favorisce le vendite”. Per quanto riguarda la fiera e il suo bilancio, “ne riparleremo a fine febbraio, quando termineranno le vendite. Solo allora si potrà vedere quanti e quali contatti presi a Firenze hanno portato a ordini effettivi” conclude l’imprenditore marchigiano. Sulla stessa lunghezza d’onda Gian Maria Straccialini del calzaturificio Zecchino d’Oro. “Pitti Bimbo è soprattutto una vetrina. Un salone importante in cui il produttore riesce a percepire quello che piace e quello che non ha convinto. È un’occasione di incontro con i clienti”. Anche per Straccialini, la prima giornata è quella che ha riscosso la maggiore affluenza: “Abbiamo visto molti clienti provenienti da Russia e Ucraina. Un ritorno favorito dal calo del rublo. Gli altri mercati sono piuttosto statici. A cominciare da quello italiano”. (mv)

Immagine tratta da pittimmagine.com

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