Lineapelle: il lusso frena e chi dipende troppo dalle griffe fatica

Lineapelle, svolta la scorsa settimana a Fieramilano (Rho) ha sottolineato che il lusso sta vivendo una fase congiunturale interlocutoria. Per una serie di ragioni, a partire dalla crisi del mercato russo, il top s’è fermato e le concerie hanno la necessità di rivedere programmi e prospettive. In fiera, stand pieni per chi questi programmi li ha già attivati (“In questo momento – dice Alessandro Iliprandi di Bonaudo – le aziende più strutturate e solide hanno l’occasione di ridefinire le proprie strategie, produttive e commerciali”), mentre ha sofferto chi troppo si è legato, nel tempo, alle griffe, diventando fornitore in via troppo esclusiva. Occhi puntati, per la maggior parte degli espositori, al mercato Usa, in ripresa: <La soluzione è trovare nuovi sbocchi commerciali>, dicono da Top Croc. Ma gli Stati Uniti, dicono in molti, grazie al dollaro più forte, oggi premiano chi già vi ha messo radici. <Per gli altri è un territorio tutto da scoprire>.

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