Manhattan incorona Lineapelle: il mercato USA risponde alla complessità

Ultimo giorno di Linepelle New York

Non è un momento facile: nessuno lo nega. È un momento di cambiamento: tutti lo ammettono. Soprattutto, è una fase che richiede, allo stesso tempo, grande attenzione e volontà di investire soprattutto risorse strategiche. Non solo nel prodotto, ma in tutta una serie di fattori che lo rendono attuale e competitivo. Riuscire a raggiungere questo equilibrio è la chiave per mantenersi saldi su un mercato molto complesso. Per i 131 espositori presenti, l’esito di Lineapelle New York, conclusa ieri al Metropolitan Pavilion di Manhattan, ha confermato al 100% questo trend. Aprendo anche qualche sprazzo di rassicurante positività all’interno di uno scenario che, anche a LPNY, ha evidenziato come la guerra commerciale tra USA e Cina sia un fardello (molto) pesante.

Innovazione, frontiera a 360 gradi
“Forniture flessibili, listini coerenti con la necessità di rimanere in una fascia di mercato accessibile. Non possiamo permetterci di ridurre i nostri margini, ma, soprattutto, di perdere competitività”. Parla un buyer USA presente a LPNY. E ribadisce come la necessità di tutto il mercato sia quella di avere a disposizione soluzioni soprattutto innovative. Ma innovative in maniera trasversale a tutto: al processo, al prodotto, allo stile, alla sostenibilità.

La fiera, approdo brillante
Sara Santori (Santori Pellami) parte dal buon andamento di Lineapelle New York (“Grande affluenza, soprattutto il primo giorno”) per spiegare che, “i clienti arrivati hanno dimostrato di andare in cerca di novità o di materiali classici”. Questi ultimi, però, solo per “sostituire quelli sui quali hanno sviluppato alcune collezioni” e che ormai non sono più attuali. In generale, però, il fattore interessante per Santori, alla terza presenza a LPNY, è stata “la dinamicità dell’evento”.

La pelletteria, destinazione solida
Jacques Krees, export sales manager dei francesi di Tanneries Haas, osserva come il mercato USA, forse, non è ancora pronto per collezioni alto di gamma, attribuendo ancora fin troppa attenzione al prezzo: “Per le nostre pelli, LPNY è un evento esplorativo. Ci permette di andare in cerca di clienti ai quali dobbiamo spiegare il valore della nostra produzione”. Ma, ammette Krees, non è facile, spiegando che “per noi, il target è rappresentato dalla pelletteria, destinazione che, per quanto riguarda il lusso, non dovrebbe conoscere rischi di saturazione e mantenere l’attuale solidità”.

La sostenibilità, terreno fertile
“Tutti parlano di sostenibilità. Ma non vedo, in generale, veri progetti a lunga scadenza. Noi stiamo lavorando proprio su questo, sviluppandone molti e, in particolare, lavorando sull’innovazione di processo”, dice Gianfranco Dalle Mese della conceria Montebello. “Dobbiamo far capire e tutti le nostre caratteristiche circolari. Non possiamo più darle per scontate. Dobbiamo lavorare con impegno per trasformare l’azienda conciaria, per far capire che non è una discarica, ma una miniera”. Da qui il passo alla circolarità è immediato: “Siamo un’industria in grado di pilotare i nostri scarti e farli diventare una risorsa”. Un obiettivo che, per Viola Dalle Mese, è possibile raggiungere perché, oggi come non mai, “il momento è fertile per parlare alle nuove generazioni e comunicare questi aspetti: le orecchie sono aperte”.

Lineapelle New York, appuntamento a gennaio
La prossima edizione di Lineapelle New York si svolgerà il 29 e 30 gennaio 2020. Confermata la location: Manhattan, presso il Metropolitan Pavilion.

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