Mipel 116 in chiusura: gli espositori dicono “Sì!”

In un contesto febbricitante, a Mipel 117 si cerca solidità

Mipel verso la chiusura. A Fieramilano Rho non è ancora il momento di dare numeri, ma quello di tastare il polso al mercato. E anche oggi, ultimo giorno di esposizione, gli umori sono stati buoni.

Fiera internazionale
Valentino Orlandi
riferisce di “un’edizione fieristica superiore alle aspettative e vincente nel raffronto con febbraio”. Al brand marchigiano non sono mancate le visite dei clienti provenienti da tutto il mondo. Dall’America all’Africa, dal Giappone all’Europa dell’Est, con buoni riscontri dovuti alla grande varietà di proposte presentate. Unico assente: la Russia. “Non è facile immaginare una ripresa rapida di quel mercato”. Posizione ribaltata per Ermanno Gaetani, titolare di Anna Virgili: “Quest’edizione forse è partita più lentamente degli altri anni, ma si sta concludendo molto bene. Diciamo che la crescita è stata continua e per ora possiamo dirci soddisfatti. Abbiamo avuto molte conferme da parte di chi già lavorava con noi. Abbiamo trovato molti nuovi clienti soprattutto stranieri, provenienti dai vari Paesi europei e non solo. Abbiamo notato con piacere che sono passati a Mipel diversi buyer russi interessati ad acquistare”.

Gli innovativi
Mipel è un’ottima vetrina anche per brand innovativi. Giovani come 11-10 di Lorenzo Mandrioli, che da Bologna propone borse artigianali, pezzi unici colorati a mano. “Il target medio di Mipel ha un prodotto più classico di quello che proponiamo. Forse per questo abbiamo suscitato interesse. Bene l’affluenza e i contatti soprattutto con Giappone e Corea, ottima l’organizzazione”. Anche Baiadera, marchio partenopeo, propone un made in Italy molto particolare e di livello alto: le borse sono tutti pezzi unici. “Acquistiamo il crust e lo tamponiamo a mano. Le nostre borse vanno poi in tutto il mondo attraverso i negozi turistici della Penisola ed essere a Mipel è doveroso”.

Conto terzi e non solo
Fashion Studio
, dalla Toscana, arriva a Mipel per la prima volta, anche se la sua attività nella pelle è di lunga data. “Lavoriamo molto per conto terzi, ma siamo qui per promuovere anche il nostro prodotto. Mipel ci ha soddisfatto, anche se in termini di flusso di visitatori il padiglione non si presenta omogeneo. Meglio non concentrare i grandi marchi all’ingresso, ma favorire il mix”. (ac)

 

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