Mosca o Almaty, la musica non cambia: la scarpa italiana soffre. Prossima tappa di Shoes from Italy: Kiev

Russia o Kazakistan, la musica non cambia. Per i calzaturieri italiani, che si apprestano ad esporre anche in Ucraina, a Kiev, resta di tono piuttosto basso. Ad Almaty, in Kazakistan, dal 31 ottobre al 2 novembre si è svolta Shoes from Italy e, secondo gli espositori contattati, il bilancio della manifestazione è simile sia a quello dell’edizione di un anno fa, sia alla recente edizione di Obuv Moscow. Le difficoltà non mancano, soprattutto per la calzatura medio fine. “Pochi ordini. E anche chi esponeva articoli più economici non ha venduto molto di più. Per ora non ci sono segnali di un miglioramento a breve. Anche per l’Ucraina ci aspettiamo la stessa cosa” è la sintesi di Marino Fabiani, vice coordinatore del Laboratorio Russia e CSI per Assocalzaturifici. La svalutazione della moneta kazaka è un forte freno all’export made in Italy e lo conferma anche Enrico Barbato del calzaturificio Accademia: “La situazione del mercato kazako è grave a causa della svalutazione del tenge, per cui solo chi ha esposto articoli più economici ha registrato qualche ordine”. Sulla stessa linea il commento di Luca Guerrini: “Svalutazione della moneta e vendite estive fiacche hanno costretto i buyer a cercare prodotti a un costo piu accessibile. Attualmente hanno assunto una posizione di attesa per vedere gli sviluppi valutari e, quindi, hanno effettuato ordini molto ridotti o, addirittura, hanno preferito saltare la stagione. Il numero di visitatori mi è sembrato in linea con le edizioni precedenti”. Dopo il Almaty, le calzature italiane saranno in scena in Ucraina con Shoes From Italy Kiev che si svolgerà mercoledì e giovedì (7/8 novembre) all’Hyatt Regency Hotel. (mv)

 

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