Obuv, secondo giorno: la scarpa italiana bussa, Mosca come risponde? “Per ora, con lentezza”

Mattinata un po’ più movimentata quella di oggi all’Expocentre di Mosca per la seconda giornata di Obuv. Ieri c’è stato un avvio piuttosto lento: buyer indecisi e con poca voglia di fare acquisti. Risultato: pochi ordini e quantitativi limitati. “I compratori russi che possono spendere per il made in Italy sono diminuiti e il mercato non decolla” è il commento di Andrea Brotini del brand Pakerson. “Visto che esponiamo le calzature per l’invernale, in generale, ci aspettiamo tutti una fiera positiva. Speriamo migliori e di recuperare. Per il momento le città del Sud della Russia stanno rispondendo”. Oggi e domani sono le giornate centrali, quelle più attese dai 150 espositori italiani, “perché ieri e stamattina molti buyer hanno visitato i vari stand per avere un quadro più completo sui prodotti e sulle novità presentate. Ci aspettiamo che tornino” ci dice Luca Guerrini del brand omonimo che continua: “Affluenza a parte, ho sentito i compratori un po’ giù di tono visto che le vendite delle scarpe destinate alla stagione estiva non sono ancora partite a causa delle condizioni meteo”. Clima, quotazione del rublo, elezioni russe, normative fiscali rappresentano le molteplici variabili di un mercato dato in crescita ma che gli operatori non giudicano ancora del tutto guarito. (mv)

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