Pitti Bimbo brinda alla crescita dei russi (+9%). La pelle “da adulti” conquista lo stile dei più piccoli

È stata la Russia (primo Paese davanti a Spagna e Cina nella graduatoria degli ingressi), con un incremento del 9% rispetto all’edizione di un anno fa, a trainare le presenze a Pitti Bimbo. L’ultimo dato sui visitatori della manifestazione, che si è chiusa sabato a Firenze, è stato registrato a metà della seconda giornata ed evidenzia un lieve, ma confortante aumento dei buyer esteri, mentre le presenze dall’Italia hanno registrato una leggera flessione, a conferma di un trend rilevato in altre recenti manifestazioni fieristiche. Performance molto positive arrivano da Cina (+37%), Olanda (+30%) e Ucraina (+23%). Il salone dovrebbe superare i 5.300 compratori e 10.000 presenze complessive. Il mercato del childrenswear sta attirando molti brand che dall’adulto si spostano al baby per catturare quote di mercato e fatturato. Soddisfatto dell’andamento kidswear John Richmond: “Perché la prima campagna vendite del junior ha dato buoni risultati, soprattutto nel mercato italiano e russo”. Sulla stessa linea Giuseppe Zanotti: “Il marchio Giuseppe Junior è sul mercato da poco più di due stagioni e lo consideriamo una start up. I risultati sono stati sorprendenti, anche grazie alla spinta delle vendite online. Le aspettative sono indubbiamente positive”. Tra i più apprezzati Neil Barrett che ha reinterpretato anche i capi iconici pensati per i “grandi”, come la giacca tuxedo e l’immancabile biker di pelle. (mv)

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