Oggi giornata di chiusura di Pitti Bimbo. Gli operatori sono moderatamente soddisfatti di questa edizione del salone che, comunque, rappresenta per loro “una manifestazione unica nel mondo del childrenswear, per incontrare la clientela e cercare di conquistare nuovi buyer”. Dopo anni piuttosto complicati torna a crescere l’export italiano di calzature da bambino: +2,2% nel 2016 rispetto all’anno precedente sfiorando i 325 milioni di euro secondo i dati Assocalzaturifici. Un aumento però dovuto all’incremento del prezzo medio (+5,8%) perché i volumi sono scesi del 3,4%. L’Italia è il secondo esportatore europeo di calzature da bambino in pelle, dopo il Belgio che tuttavia è un mercato di triangolazioni. L’Europa è il primo cliente della baby scarpa italiana. Le migliori performance del 2016 arrivano da Regno Unito (+21,7%) e USA (+12,7%) mentre, neanche a dirlo, la Russia ha registrato un calo del 22,8%. E l’Italia? La spesa per le scarpe da bambino scende leggermente meno di quella complessiva: -1,7% contro -2,4% nei primi nove mesi del 2016. (mv)
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