CRV ha azzoppato il lusso? Non in Borsa, che punta su LVMH

CRV ha azzoppato il lusso? Non in Borsa, che punta su LVMH

Il Covid-19 ha pesato sul settore lusso? Non in Borsa, se guardiamo alle quotazioni di molte società, cresciute nell’arco del 2020. A testimoniarlo l’andamento del Savigny Luxury Index (SLI), che traccia i prezzi delle azioni di 19 società dell’alto di gamma. A dicembre è cresciuto del 5,8% e nell’intero anno 2020 è salito di oltre il 16%. Questo anche perché la pandemia ha rafforzato la posizione dei big nei confronti delle più piccole. E le prospettive sono luminose. La banca d’affari Jefferies scommette su LVMH.

Non in Borsa

Il Savigny Luxury Index, per capirci, ha guadagnato molto di più dello MSCI. Vale a dire dell’indice di mercato azionario costituito da migliaia di titoli di livello globale, che è cresciuto del 2% a dicembre e ha concluso l’anno con un aumento di quasi il 5%. Come sottolinea Business of Fashion, tutti i gruppi presi in esame dallo SLI hanno registrato rialzi a dicembre (tranne Kering, colpita dall’inchiesta fiscale), dopo la brillante prestazione di novembre. Prada e Moncler sono state le star.

Fari su LVMH

Dopo la conclusione dell’acquisizione di Tiffany, la Befana ha portato un’altra buona notizia per LVMH. La banca d’affari Jefferies ha ribadito il suo suggerimento di acquistare le azioni del gigante francese, aumentando il target price di 12 mesi da 455 a 590 euro. Un obiettivo basato sulle stime per il 2022, comprese le ipotesi preliminari su Tiffany. Il commento di Jefferies, riportato da BFM Bourse, è che: “Pensiamo che sia improbabile che la situazione cambi e vediamo prestazioni più sostanziali nel medio termine”. La conclusione è che “il prezzo delle azioni di LVMH non è così costoso come si potrebbe pensare”. (mv)

 

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