Da vegan-chic a vegan-crac: il mercato non finanzia le chiacchiere

Da vegan-chic a vegan-crac

Ha toccato l’apice della sua parabola nel 2021. Quando Allbirds, il brand delle calzature comode e modeste, si è quotato alla Borsa di New York con una valutazione di oltre 4 miliardi di dollari. Ai tempi Allbirds si presentava come un marchio attento alla sostenibilità e cercava sui mercati le risorse per crescere proprio nel solco della sua idea di sostenibilità. Peccato che, a confrontarsi col mercato, il passaggio da vegan-chic a vegan-crac sia stato subitaneo, o quasi. È notizia di questi giorni, scrive BoF, che Nasdaq ha presentato la lettera di sfratto: se le performance del titolo Allbirds non migliorano, il delisting avverrà d’ufficio.

Da vegan-chic a vegan-crac

Allbirds, scelta che già abbiamo biasimato, ha escluso la pelle dalle sue collezioni: non la considera adeguata alla sua missione green. I mercati, però, non considerano neanche il brand adeguato a competere a certi livelli del business. La bolla delle scarpette comode e modeste, dicevamo, si è sgonfiata. I ricavi nel 2022 si erano già normalizzati al +7% su base annua (297,8 milioni di dollari), per poi scendere nel bilancio 2023 a quota 254 milioni (-15%). Cosa ancor più grave (per loro) è che nell’ultimo bilancio le perdite nette sono aumentate del 52% (152 milioni). Le performance borsistiche, dove il valore del titolo (64 centesimi di dollaro) è inferiore di oltre il 90% a quello dell’IPO, sono un riflesso di risultati scadenti. Se nel giro di un anno l’azione non torna oltre il dollaro per almeno dieci giorni consecutivi, Nasdaq porrà termine all’avventura di Allbirds a Wall Street.

 

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Il mercato non finanzia le chiacchiere

Sarà che la congiuntura, tra guerre e minacce di ulteriori guerre, è feroce. Sarà che con l’inflazione il denaro vale di più. Ma una certa idea naif di industria green o vegana sta soffrendo durissimi colpi, nel food come nella moda. Mylo è fallita, Stella McCartney LTD rimane un popolarissimo brand sempre in perdita, gli investimenti nei materiali next-gen rallentano. Quando il gioco si fa duro, gli investitori non mettono soldi negli slogan.

Foto da Facebook

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