Finanza e filiera della pelle: dai sedili di Clerprem agli ausiliari di Biokimica, ecco le operazioni di DeA Capital

DeA Capital rilancia Clerprem e Biokimica. La società di private equity controllata da De Agostini Novara ha investito nelle due società nei mesi scorsi attraverso due fondi Corporate Credit Recovery (CCR) “dedicati alla riqualificazione di aziende che si trovano in momentanea difficoltà per supportarle nel processo di ripresa”. Attraverso il fondo CCR I (lanciato nel giugno 2016 con dotazione pari a 260 milioni di euro), DeA Capital Alternative Funds SGR ha investito in sette diverse società industriali tra cui Clerprem, azienda vicentina impegnata nella produzione di sedili a 5 stelle, poggiatesta e braccioli per le carrozze dei treni nonché di imbottiture per auto di alta gamma e fuoriserie utilizzando come rivestimento principale la pelle prodotta nel distretto conciario di Arzignano. In 18 mesi l’azienda è tornata a essere un fiore all’occhiello e a generare numeri importanti, con un fatturato a 110 milioni di euro e un ebitda a 10 milioni. Lo scorso dicembre la nuova banca Illimity ha acquisito dal Fondo DeA CCR I l’esposizione finanziaria di circa 30 milioni di euro nominali con l’obiettivo di sostenere l’ulteriore percorso di sviluppo del gruppo Clerprem, un passaggio che Vincenzo Manganelli, managing director del fondo, ha definito “il coronamento del processo di risanamento avviato”. L’altra importante operazione compiuta da DeA Capital solo pochi giorni fa riguarda il gruppo Biokimica, importante realtà toscana attiva nella produzione di prodotti chimici per la concia, con un fatturato di circa 60 milioni di euro e un ebitda di 7 milioni. In questo caso, l’intervento della società è avvenuto attraverso il fondo CCR II, rilevando crediti a medio-lungo termine detenuti da un gruppo di istituti di credito – mentre un altro pool di banche detiene quelli a breve termine – e successivamente procedendo alla rimodulazione degli stessi, definendo e avviando un nuovo piano industriale, e, infine, inserendo nel Consiglio d’Amministrazione un membro indipendente allo scopo di garantire i creditori.

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