Una settimana di acquisizioni, cessioni, default e IPO

Una settimana di acquisizioni, cessioni, default e IPO

Non si sono certo annoiati ai piani alti delle società della moda e del design. Già, perché veniamo da una settimana di acquisizioni e di cessioni. Di annunci di quotazioni in Borsa e di rischi default. La rassegna stampa è davvero ricca. Ecco cosa abbiamo selezionato per voi.

Consigli di lettura:

  • Cominciamo dalla prima (in ordine cronologico) delle notizie. Il gruppo Frasers con un investimento di 900 milioni di euro compra il 4,9% di Hugo Boss. Non solo: nella stessa operazione finanziaria acquisisce anche il diritto di salire fino al 20%, con un bello scossone agli equilibri societari del brand tedesco;
  • Siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma pare che L Catterton (fondo che fa capo ad Arnault e a LVMH) sia pronto a un disinvestimento. A fronte di una cifra vicina ai 700 milioni di dollari sarebbe disponibile a cedere Ganni;

 

 

  • Invece è cosa fatta l’acquisizione da parte di Aeffe, gruppo che gestisce tra gli altri Moschino, Alberta Ferretti e Pollini, di Velmar, suo fornitore di lingerie;
  • Passa da Piazza Affari il percorso di Italian Design Brands. L’holding dell’arredo fondata nel 2015 dal private equity Partners ha annunciato l’avvio del processo di IPO su Euronext Milan, segmento Star. L’esordio è in calendario per il primo semestre del 2023;
  • Scricchiola, eccome se scricchiola, ciò che rimane di Shandong Ruyi. Il progetto di formazione della “LVMH cinese” si è arenato da un pezzo. Già da quando, cioè, fallì il closing per l’acquisizione di Bally. Ora l’holding perde un altro pezzo: Lycra, comprata nel 2019 per 2,6 miliardi di dollari, passa ai creditori cui non è riuscita a restituire un prestito da 400 milioni di dollari.

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