Le vie insolite di LVMH e Cucinelli per attrarre i giovani

Le vie insolite di LVMH e Cucinelli per attrarre i giovani

LVMH e Cucinelli si rendono protagonisti di uno scambio di battute interessante sul tema della formazione. Attrarre i giovani verso i mestieri artigiani è un’esigenza delle aziende del lusso, certo. Ma è anche un’attività che ha bisogno di strumenti nuovi e approcci laterali per essere efficace. E così dal colosso francese fanno sapere che stanno alzando la posta con il lancio di un programma (a breve anche in Italia) per intercettare i (futuri) talenti artigiani già alle scuole medie. Brunello Cucinelli, ospite di Osservatorio Altagamma, allarga intanto la prospettiva. E spiega che, se si vuole rendere i mestieri affascinanti agli occhi dei ragazzi, bisogna innanzitutto trattar bene i genitori che già lavorano nelle imprese della filiera.

Imperativo: attrarre i giovani

“Vogliamo sviluppare Métiers d’Excellence lungo diverse direttive. Ad esempio, facendo scoprire i mestieri e suscitando nuove vocazioni fra gli studenti delle scuole medie grazie al programma Excellent!”. LVMH è notoriamente molto attiva sulla formazione: il prossimo 19 novembre porta a Firenze ShowME, evento dedicato proprio a Métiers d’Excellence. Ed è in questo contesto che Chantal Gaemperle, vicepresidente e responsabile delle risorse umane di LVMH, parla con il Sole 24 Ore del nuovo target anagrafico. “Ci siamo resi conto che gli studenti più giovani iniziano a pensare alle loro carriere alla fine della scuola media – dice –. Sanno molto poco delle possibilità offerte dalle professioni legate al saper fare. Abbiamo testato Excellent! In cinque scuole medie in Francia e ha cambiato la percezione di oltre 100 studenti”. C’è un gap formativo da colmare: “Oggi i programmi educativi delle scuole non aiutano a scoprire i mestieri d’eccellenza”. E c’è anche un problema occupazionale da fronteggiare. “In un momento in cui i giovani fanno fatica a trovare un lavoro – conclude Gaemperle –, quella dei mestieri d’eccellenza è una grande opportunità, anche per l’Italia”.

 

 

Il monito di Cucinelli

Brunello Cucinelli, dal canto suo, predica (e non da ora) solidarietà di filiera. Che cosa intende dire? Che i fornitori vanno pagati bene e messi nelle condizioni di lavorare nel modo più opportuno. Ne va della loro solidità. Ma anche della capacità di creare un’aura positiva intorno al mestiere artigiano. “Abbiamo oltre 360 fornitori che, in media, impiegano 16 persone – è la sua osservazione –: se non li trattiamo bene, gli artigiani non convinceranno i figli a fare lo stesso lavoro”.

Foto da LVMH

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