Torna l’Academy di Conceria Nuti Ivo per formare (e assumere)

Torna l’Academy di Conceria Nuti Ivo per formare (e assumere)

“Visto che dalla prima edizione abbiamo avuto dei buoni risultati, torna l’Academy Conceria Nuti Ivo”. Ad annunciarlo è Valerio Perullo (in foto), consigliere delegato e HR dell’azienda di Santa Croce sull’Arno: “Quest’anno abbiamo aggiustato il tiro, facendo tesoro dell’esperienza già vissuta. Abbiamo aumentato le ore e cambiato alcune metodologie per mettere a disposizione dei corsisti ancora più strumenti”. Il corso, realizzato in collaborazione con la filiale di Santa Croce sull’Arno dell’agenzia per il lavoro ADHR Group (che segue la selezione dei candidati), è in programma dal 19 febbraio all’8 marzo. Ha l’obiettivo di formare 18 figure tecniche attraverso 104 ore di lezione. “L’iniziativa parte dalla necessità della conceria toscana di inserire tecnici che possano apprendere e sviluppare, in teoria e in pratica, competenze professionali lungo tutto il ciclo produttivo – scrive l’azienda –, imparando a utilizzare attrezzature specifiche e facendo proprio il prezioso mestiere che determina la qualità e il valore del prodotto finito”.

Lavorare per il lusso

Una delle attrattive dell’Academy di Conceria Nuti Ivo è “specializzarsi nel ciclo di lavorazione di pelli per l’Alta Moda: da Hermès, Louis Vuitton, Chanel e Gucci, fino a Coach, Cartier e Longchamp”. Questi alcuni dei nomi dei clienti committenti della conceria capofila del progetto. “I giovani che lavorano in conceria oggi vanno a ruba e sono sempre meno – commenta Perullo –. Ci sono più professioni che danno opportunità di lavoro da remoto in digitale e i lavori artigianali sono sempre meno attrattivi”. Una volta scoperto il mondo conciario poi i ragazzi si appassionano. “Lo abbiamo provato con l’esperienza dell’anno scorso”, testimonia il manager.

 

 

Cinque assunti dalla prima Academy

“L’anno scorso i frequentanti dell’Academy erano 10 e in 5 sono rimasti in azienda – racconta Perullo –. Sono quasi tutti sopra i 30 anni, uomini e donne che non avevano mai avuto esperienza in conceria e che si sono rimessi in gioco in questo settore”. Quello che è particolarmente apprezzato è “la continuità garantita dal settore – dice Perullo –. La conceria può avere momenti di oscillazione, ci sono alti e bassi, ma a livello annuale il lavoro non manca, è costante. Il corso che parte adesso è aperto a 18 persone e noi miriamo a tenerne, potenzialmente anche tutte, almeno una decina”. Gli studenti della prima edizione sono entrati con un contratto di somministrazione con la possibilità di vederselo poi rinnovato in un tempo indeterminato. “Non c’è formazione sul settore. Una formazione specifica in ambito conciario o la fa l’azienda in modo mirato, o l’operatore ce l’hai disponibile solo dopo un paio di anni”.

Le difficoltà

La formazione dell’Academy “sarà orientata su tre reparti differenti: concia e riconcia, rifinizione meccanica semilavorato, e rifinizione chimica e meccanica su prodotto finito”, spiega una nota dell’azienda. Le difficoltà? “Questi sono lavori duri, sia dal punto di vista di sforzo fisico che di attenzione. Ci vogliono competenza e impegno manuale, i fattori sono plurimi – conclude Perullo –. Inoltre, il nostro bacino di utenza per trovare personale è limitato al Comprensorio del Cuoio, perché portare un lavoratore come trasfertista a lavorare a Santa Croce come addetto non è facile”. (mvg)

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