Per Natuzzi nel primo trimestre vendite in calo del 22,4%

Natuzzi sales down 22.4% in the first quarter

Prevedibile, ma pesante. È il calo delle vendite nette consolidate per il Gruppo Natuzzi nel primo trimestre del 2020. Covid-19 non ha risparmiato nessuno. E per la multinazionale del mobile imbottito dal cuore pugliese la percentuale con segno meno è del 22,4 su base annua. In cifre si passa dai 106,2 milioni di euro di vendite nette del primo trimestre 2019, agli 82,5 milioni di euro relativi a gennaio-marzo 2020. Qual è la geografia delle perdite nei ricavi, pari al 15,9%? Segno meno al 22,8% nelle Americhe, più contenuto sul mercato EMEAI al -12,2% e sui mercati asiatici al -11,2%.

Natuzzi nel primo trimestre

La perdita per il primo trimestre 2020 per Natuzzi si attesta a 7,8 milioni di euro. In positivo c’è il margine lordo consolidato del 34,2%, in crescita del 30,1%, attribuito anche ad un andamento favorevole dei prezzi delle materie prime. Da Santeramo in Colle Pasquale Natuzzi sottolinea come ha dovuto gestire come un tetris le chiusure degli stabilimenti produttivi (oltre ai punti vendita) a causa della pandemia, nonché la relativa organizzazione dei flussi di produzione. “Mentre l’economia cinese è stata la prima a emergere dalla crisi sanitaria – sottolinea Pasquale Natuzzi in una nota – l’emergenza persiste ancora in aree come le Americhe. In Europa le misure di contenimento del virus che sono state adottate localmente e da diversi governi hanno iniziato ad essere allentate solo dall’inizio di maggio”.

 

 

Non fermarsi, ripartire

La tempesta Coronavirus non può dirsi superata, ma Natuzzi è ripartita con la presentazione nel flagship store di Shangai a giugno, offrendo la collezione The circle of harmony, promossa da Pasquale Natuzzi junior, chief creative & marketing officer. Per il gruppo, con oltre 5 mila collaboratori in 123 paesi, investire su nuove idee è necessario. Ma il momento resta delicato, su diversi fronti. E Pasquale Natuzzi, con la sua ultra cinquantennale esperienza lo sa bene: ora l’obiettivo è minimizzare le spese discrezionali, gli esborsi di denaro e gestire con oculatezza la forza lavoro. (aa)

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