Blumarine è in perdita e licenzia 61 addetti su 97

Blumarine è in perdita e licenzia 61 addetti su 97

Blumarine è in perdita e licenzia. La ristrutturazione dell’azienda da parte del nuovo proprietario Marco Marchi (Liu Jo) inizia con la procedura di licenziamento collettivo per 61 dipendenti su 97. “Un taglio doloroso, ma necessario per ripartire” ha commentato il neoamministratore delegato.

4 mesi

Blufin è la società proprietaria dei marchi Blumarine, Blugirl, Anna Molinari e Be Blumarine. A distanza di appena 4 mesi dalla sua acquisizione da parte di Marco Marchi, parte un drastico taglio dei lavoratori: 61 su 97. Secondo quanto riporta Il Resto del Carlino sarebbe coinvolto, in particolare personale femminile in forza allo stabilimento di Carpi. Solo un piccolo numero riguarda i dipendenti nei negozi. “Sapevamo già da tempo che i dati di bilancio non erano buoni. Ma siamo sorpresi dalla velocità con cui la proprietà ha aperto la procedura di licenziamento e il numero impressionante di esuberi dichiarati” ha commentato, sulla stessa testata, Roberto Giardiello di FEMCA-CISL.

 

 

Bilancio

Nel 2018 il fatturato del gruppo Blufin, comprensivo di royalties per le licenze, è stato di 33 milioni di euro con una quota export del 60%. Fatturato che si sarebbe ulteriormente ridotto a 23 milioni di euro nel 2019, anno caratterizzato anche da una perdita superiore ai 14 milioni di euro. Dati che, evidentemente, non hanno lasciato molti margini alla nuova proprietà.

Possibili riassorbimenti

“Un taglio doloroso, ma necessario per ripartire” ha commentato Marco Marchi che ha parlato anche di possibili riassorbimenti nella sua holding. “È evidente – ha dichiarato Marchi a Il Sole 24 Ore – che non è un parametro sostenibile, per un’azienda industriale del nostro settore, avere circa 100 dipendenti ed esprimere un fatturato di 22-23 milioni. Perché questo è l’ordine di grandezza dei ricavi 2019. E, inoltre, con una perdita. Con senso di responsabilità ora avviamo un percorso con i sindacati per valutare come rimettere in sicurezza l’azienda. E dare futuro al marchio e ai lavoratori che resteranno”. (mv)

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