Dalle Marche alla Campania, due operazioni chiudono laboratori calzaturieri senza autorizzazioni e con operai in nero

Ancora scarpe prodotte con lavoro nero, questa volta a Sant’Irpino (Caserta) e Civitanova Marche (Macerata). In Campania, in un locale di oltre 300 metri quadrati, privo delle autorizzazioni ambientali, il comando provinciale della Guardia di Finanza di Caserta ha identificato 16 operai italiani di cui 10 totalmente in “nero”. Tutta l’azienda, macchinari compresi, è stata posta sotto sequestro mentre il legale rappresentante, una donna italiana originaria di Casal di Principe, è stata segnalata alla Procura della Repubblica di Napoli Nord. Nelle Marche, il nucleo Carabinieri del comando tutela del lavoro, per conto dell’ispettorato del lavoro di Macerata, ha sequestrato un opificio calzaturiero gestito da cinesi all’interno del quale i due dipendenti, in “nero”, lavoravano in precarie condizioni igienico sanitarie. Denunciato il titolare dell’attività. (mv)

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