Alfonso Dolce spiega che D&G punta alle aggregazioni di filiera

Alfonso Dolce spiega che D&G punta alle aggregazioni di filiera

D&G è stata approcciata di recente da un gruppo di grandi dimensioni. Non Kering, come sostenevano certi spifferi. Ma, comunque, non se n’è fatto niente. Perché il brand, come spiega il CEO Alfonso Dolce, non ha intenzione di passare sotto il controllo di una holding. Né, tanto meno, vuole acquisire o fondersi con altri marchi, come poteva suggerire il riferimento al “polo italiano”. D&G punta alle aggregazioni di filiera: vuole, cioè, diventare un polo “di eccellenza e di filiera”, dice Dolce a MFF. Come? “Aggregando eccellenze che hanno la possibilità di dare non solo il miglior rapporto qualità-prezzo di made in Italy sotto il nostro ombrello”, ma anche il miglior “valore etico, storico e culturale che l’Italia ha nei distretti territoriali”.

Aggregazioni di filiera

In questo momento le imprese italiane della moda presentano due punti di forza: hanno, cioè, “una creatività superiore ad altre realtà non italiane” vantano “alle spalle delle filiere complete”. È il motivo per il quale le realtà finanziare guardano con avidità, verrebbe da dire, alle opportunità offerte dal Belpaese. “Quando si apre un’azienda e si investe del capitale – afferma Dolce, a proposito del metodo con cui il gruppo si guarda intorno – non si sta semplicemente pensando a un prodotto, ma si sta acquisendo know-how, creando valore. A fare grande un’azienda non sono tanto le dimensioni, ma la sua qualità etica”. Dolce&Gabbana è pronta “a includere nuove categorie merceologiche che oggi non fanno parte del suo portafoglio – continua –, o alcune categorie che oggi esistono sul mercato e possono avere una gestione diversa”.

 

 

Non una holding, ma un treno

Insomma, D&G non conta di diventare un aggregatore alla francese, ma un valorizzatore di risorse territoriali. “Più che altro potemmo essere locomotiva di un sistema di eccellenza – spiega il CEO –, di un polo che può anche portare a tentare, in un secondo momento, operazioni di gemellaggio diverso”.

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