Bene, ma non benissimo: PVH cresce, ma non abbastanza. La nota dolente è Calvin Klein

Cresce, ma non quanto basta per soddisfare il management e Wall Street, che punisce il titolo dopo aver digerito i suoi ultimi dati fiscali. Nel terzo trimestre il gruppo PVH ha aumentato fatturato e utili, incassando il 7% in più (+9% a cambi costanti) e raggiungendo 2,5 miliardi di dollari. Un risultato che, sommato a quello del precedente semestre, ha portato la società a ricavi di 7,2 miliardi di dollari, in aumento del 12% (+10% a cambi costanti) nei primi 9 mesi. Nel terzo trimestre, i ricavi di Tommy Hilfiger sono cresciuti dell’11% a 1,1 miliardi, quelli di Heritage Brands dell’8% (429 milioni di dollari), mentre Calvin Klein, con il suo +2% (963 milioni di dollari) ha frenato più del previsto, al punto che il ceo Emanuel Chirico ha ammesso di essere “deluso dalla mancanza di ritorno dei nostri investimenti in Calvin Klein”. Sotto accusa sarebbero alcune collezioni mal posizionate. Il board di PVH resta, però, “soddisfatto della forte performance degli utili nel terzo trimestre, che hanno superato le nostre aspettative, sospinta dalla forza del nostro modello di business globale e diversificato”. PVH Corp è stata fondata nel 1881 dalla famiglia Phillips e ha sede a New York, vende abbigliamento e accessori per uomo e donna e ha circa 36.000 dipendenti in tutto il mondo. Chirico si è espresso di recente anche sul tema della politica commerciale della Casa Bianca e ha dichiarato a CNBC di non aver altra scelta se non quella di aumentare i prezzi se l’amministrazione Trump imporrà tariffe del 25% sui prodotti made in Cina che coprono “un po’ meno del 20% della nostra produzione”. (mv)

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