Benissimo Burberry, Coach e Kors, male Hermès e Prada. Nella Cina che traina il lusso, ecco chi vince la sfida digitale

Il primo della classe è Burberry, seguita dai brand USA del premium Coach e Kors. Fanalino di coda, invece, è Cèline, che in bassa classifica gode della compagnia di Saint Laurent, Hermès e Prada. È la classifica dei risultati delle strategie digitali sul mercato cinese delle griffe del lusso. Un insieme di sforzi, che vanno dai contenuti online all’assistenza ai clienti dell’e-commerce, passando dai servizi, che non si traduce solo nella crescita delle vendite online, ma nell’espansione dei fatturati attraverso relazioni crossmediali con il cliente di Pechino: perché chi compra sul web, è portato a instaurare una relazione più ampia (e anche negli store fisici) con i brand. Lo sostiene lo studio “China online boom: yet to come for Ostrich Luxury Brands” realizzato da Contactlab, società di analisi e consulenza per le griffe del lusso, in collaborazione con Exane Bnp Paribas. Il trend di mercato è in area positiva: la Cina nel 2016 ha rappresentato una fetta dal 16% del mercato mondiale del lusso, (+10% rispetto al 2015), mentre i cinesi, comprendendo lo shopping all’estero, rappresentano il 30% dei clienti globali dell’alto di gamma. La crescita progressiva dei consumi nell’anno appena alle spalle, culminata con il +25% dell’ultimo trimestre, getta proiezioni positive anche in vista del 2017. Nonostante la tassazione in Patria sia superiore, continua la progressione (iniziata nel 2014) della spesa dei cinesi sul mercato domestico a discapito di quella all’estero. Sul mercato pechinese la penetrazione dell’e-commerce vale il 7% circa, in linea con trend mondiale. Il digitale, allora, rappresenta un campo di sfida decisivo. Dei risultati dell’analisi Contactlab parleremo più diffusamente sul prossimo numero de LaConceria, disponibile dall’8 marzo in versione cartacea e digitale.

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