Chanel spiega i prezzi mentre Hermès tira dritto per la sua strada

Chanel spiega i prezzi mentre Hermès tira dritto per la sua strada

Artigianalità ed esclusività alla base dei prezzi di Chanel e Hermès. Bruno Pavlovsky, presidente delle attività moda e dei Métiers d’Art di Chanel, offre una visione particolare dell’aumento dei listini. Hermès, invece, tira dritto per la sua strada e apre fabbriche come altri stappano bottiglie di champagne. E il suo titolo, nell’ultimo decennio, ha guadagnato più dei suoi competitor del lusso. Qual è la ricetta?

Chanel spiega i prezzi

Bruno Pavlovsky ha parlato a margine della mostra Le19M che si svolgerà fino al 20 ottobre presso la Mori Arts Center Gallery di Tokyo. Da un lato ci sono gli aumenti di prezzo della griffe e dall’altro lato i video virali su TikTok per i quali molti beni di lusso europei sono made in China. Un corto circuito che il manager commenta a WWD. “Al momento si discute molto sui prezzi, e capisco perché. Ma penso anche che spesso manchi la comprensione della complessità del lavoro artigianale che c’è dietro”. L’incremento dei prezzi, quindi, viene giustificato anche con la crescita dei costi, in particolare delle materie prime e del personale. “Francamente, se questi aumenti di costi significano condizioni migliori per le persone che producono le nostre materie prime e che lavorano a monte nella catena di approvvigionamento, allora è una cosa positiva. Questo settore è ancora uno dei pochi in cui le macchine non hanno sostituito il tocco umano. Gran parte del lavoro viene fatto a mano, e questo significa che non possiamo ridurre i nostri costi di produzione”, sentenzia Pavlovsky.

 

 

Hermès tira dritto per la sua strada

Nell’ultimo decennio, alla Borsa di Parigi, le azioni Hermès sono cresciute del 571%. Quelle di Kering del 70% e LVMH del 284%. La maison punta a raggiungere 16,2 miliardi di euro di vendite quest’anno, lasciando agli altri la “stanchezza del lusso”. La maison, semplicemente, non ha rivali. Per James D. Touati, consulente, formatore, trader e presidente-fondatore di The Nest: “Hermès rimane molto appetibile per un investitore azionario”. La maison dovrebbe continuare a tracciare la propria strada, mentre metà del settore del lusso “sta ancora cercando il proprio GPS”.  Touati spiega a Capital il successo di Hermès. “La ricetta magica è verticalizzazione, circuito chiuso, scarsità organizzata e quel pizzico di insolenza che rende il prodotto ancora più desiderabile dell’ultimo tweet di Elon Musk”, ironizza il consulente. Il quale conclude sottolineando come la società francese del lusso flirti con l’innovazione senza mai rinunciare all’esclusività. (mv)

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