Chanel, stop ai pettegolezzi: “Nessuna IPO, restiamo indipendenti”

Chanel, stop ai pettegolezzi: “Nessuna IPO, restiamo indipendenti”

Chanel: no all’IPO, alle acquisizioni per rafforzare la produzione. E un laconico “non so” su un ulteriore aumento dei prezzi dei prodotti, in particolare per quanto riguarda le it bag. Leena Nair, CEO di Chanel (a sinistra nella foto Creative Commons), interviene sul Financial Time per cercare di mettere a tacere pettegolezzi (periodici) su una possibile quotazione dell’azienda di lusso di proprietà dei fratelli Alain e Gerard Wertheimer. Nessuna IPO, dunque, con Nair che, come vedremo, non si ferma qui e parla anche di acquisizioni di filiera e prezzi.

Nessuna IPO

“Resteremo un’azienda privata e indipendente“, ribadisce Nair al Financial Times. Una frase ripetuta più volte negli ultimi anni anche dal CFO della griffe francese, Philippe Blondiaux. “Le voci circolano sempre, ma si possono accantonare”, taglia corto Nair. In realtà, nel 2018 la società ha deciso di pubblicare i dati finanziari annuali per supportare con i dati il messaggio che ha sempre dato al mercato. E cioè che resterà privata e indipendente. Ma, nei fatti, gli ottimi bilanci sono serviti ad alimentare le speculazioni sul fatto che i Wertheimer si stiano preparando per una quotazione pubblica.

 

 

Sì alle acquisizioni

Chanel ha acquisito 25 fornitori nel 2021, investendo 1,1 miliardi di dollari in tecnologia, immobili e produzione. Nair ha dichiarato che la griffe sta “continuando a valutare” le opportunità di consolidare ulteriormente la sua supply chain. “Vogliamo preservare l’artigianalità. Quindi continueremo ad acquisire i mestieri e i laboratori che hanno senso”, dice la CEO.

Un nuovo aumento dei prezzi?

“Come tutti gli altri, rispondiamo alle variazioni dei costi delle materie prime, dei costi di produzione e delle fluttuazioni dei tassi di cambio“, commenta Nair. La quale non si sbilancia sulla possibilità di un nuovo scatto dei prezzi, ma ha in qualche modo preparato il terreno. “Vedo che i numeri dell’inflazione in tutti i mercati stanno salendo. Anche i costi dei materiali e della produzione non stanno rallentando” conclude. (mv)

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