Cosa s’aspetta PwC per il 2022 della moda italiana

Cosa s’aspetta PwC per il 2022 della moda italiana

Il 2022 della moda italiana? Il giro d’affari supererà i livelli pre-Covid nel secondo semestre. Non solo: aumenteranno le aggregazioni di filiera per la nascita di nuovi poli produttivi. Ne è sicura Erika Andreetta, partner PwC: a suo dire gli investimenti nei settori della moda e del lusso saranno ancora tra i più attraenti, continuando così il boom registrato quest’anno.

Il 2022 della moda italiana

“La moda è un settore con buone prospettive di crescita”, afferma Andreetta a MFF. L’analista evidenzia come Europa e Italia stiano ancora soffrendo rispetto a Cina e USA. Ma le prospettive sono buone, a partire dall’ultimo trimestre 2021, che “ci porterà delle belle sorprese in attesa poi di superare i livelli pre-Covid da metà 2022”.

Il polo (come i francesi)

Ci sono possibilità che l’Italia abbia un polo del lusso in grado di sfidare i francesi? Andreetta crede di più ad aggregazioni di filiera. “L’Italia è la culla della filiera produttiva della moda nel mondo. Secondo noi nel prossimo futuro vedremo più operazioni strategiche come quella di Florence, che sono vincenti. Aziende che si uniscono per creare dei poli produttivi e poi potersi presentare nel mercato con un’ampiezza di prodotto importante”.

 Gli investimenti

Secondo Andreetta le operazioni di M&A proseguiranno “anche perché c’è la necessità per le imprese di avere fondi” da investire nel digitale e nella sostenibilità. L’analista prevede sia acquisizioni tra imprese dello stesso settore che investimenti di fondi private equity. “Il fashion&luxury – conclude – è assolutamente la categoria top per gli investimenti del prossimo anno”. (mv)

Foto Imagoeconomica

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