Nei primi tre mesi del 2017, Kate Spade, brand newyorchese specializzato nella produzione di borsette e accessori di pelletteria, ha chiuso un fatturato in calo del 2,4% (-8,1% se si escludono le vendite on line) incassando 271,225 milioni di dollari. È il primo segno negativo dal 2010. Crollo verticale per gli utili: -88%. La società ha deciso di non svolgere la sua consueta conference call con gli analisti né di dare notizie sulle aspettative delle vendite per il futuro, fornendo come motivazione le trattative di vendita in corso. Gli analisti hanno commentato che se ci fossero state notizie positive, probabilmente sarebbero state diffuse. Dopo questi risultati il prezzo di vendita della società, circa 3 miliardi di dollari, verrà trattato al ribasso dai potenziali acquirenti come Coach (il più accreditato) e Michael Kors. La quotazione delle azioni, che era salita del 60% in tre mesi, sta rapidamente scendendo anche a causa del processo di vendita che sembra subire, dicono gli analisti, “un pericoloso stand by”. L’aspetto curioso, evidenziano le testate specializzate statunitensi, è che è stata Kate Spade a chiedere più tempo nelle negoziazioni e nelle trattative che ora potrebbero dover accelerare per non peggiorare ulteriormente il declino del marchio. (mv)
TRENDING