Da crisi a opportunità. Dalle accuse di appropriazione culturale alla collaborazione con i produttori locali. È la soluzione di Prada che ha progettato di realizzare un’edizione limitata di sandali Made in India. In altre parole, coinvolgendo il Paese e i produttori che sei mesi fa avevano l’avevano accusato proprio di appropriazione culturale. I sandali sono ispirati alle calzature tradizionali indiani e saranno in vendita a circa 800 euro al paio.
Dalle accuse alla collaborazione
Prada prevede di realizzare 2.000 paia di sandali nelle regioni indiane del Maharashtra e del Karnataka. Il gruppo ha firmato un accordo triennale con LIDCOM (Sant Rohidas Leather Industries and Charmakar Development Corp) e LIDKAR (Dr. Babu Jagjivan Ram Leather Industries Development Corp) che promuovono il patrimonio della pelle dell’India. La collaborazone prevede progetti di formazione in India insieme a brevi periodi da trascorrere in Italia presso la Prada Academy. “Mescoleremo le competenze del produttore indiano con le nostre tecniche di produzione”, dice a Reuters Lorenzo Bertelli, Chief Marketing Officer di Prada e coordinatore della Responsabilità Sociale del gruppo.
800 euro al paio
I sandali Made in India arriveranno sul mercato a febbraio 2026 in 40 negozi Prada e online. Il loro prezzo si aggirerà attorno agli 800 euro. L’iniziativa della griffe prende spunto dalle critiche ricevute sei mesi fa quando aveva presentato a Milano alcuni sandali in pelle con cinturino a T che ricordavano molto i chappal di Kolhapur del XII secolo. Le foto sono diventate virali, suscitando accuse trasversali di appropriazione culturale. Contro si schierarono non solo gli artigiani indiani, ma anche un nutrito numero di politici.
Indicazione Geografica Protetta
Nel 2019, i chappal di Kolhapur hanno ottenuto l’Indicazione Geografica Protetta (IGP, GI – Geographical Indication – in inglese), che ne tutela l’autenticità e ne evidenzia il significato culturale. Prerna Deshbhratar, CEO di LIDCOM, ha dichiarato che questa collaborazione con Prada “è una partnership etica“. (fonte Footwear News). (mv)
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