Ebbene sì, gli investitori sono delusi da Gucci e il titolo Kering crolla in Borsa: per Pinault è tempo di pensare al piano B?

Può una distanza di due punti percentuali tra risultato roboante e aspettative ancora più roboanti, determinare un crollo del titolo? Sì, se ti chiami Gucci. Reuters batte un’agenzia che ha del paradossale: alla riapertura della Borsa di Parigi, la valutazione di Kering, l’holding che controlla la griffe toscana, risultava giù di oltre il 6%: è il calo peggiore degli ultimi due anni, nonché la performance peggiore del CAC40. La causa dello scivolone è da ricercarsi, spiegano, nel risultato “deludente” di Gucci: gli analisti si aspettavano nel periodo aprile-giugno una crescita del 42%, quindi il +40% effettivamente portato a casa dal brand amministrato dal ceo Marco Bizzarri non è ritenuto soddisfacente (e anzi, scrive qualcuno, prima avvisaglia del rallentamento). L’episodio conferma i timori raccolti nella comunità finanziaria da Fashion United: la salute del gruppo Kering risulta ormai vincolata a quella di Gucci. Se la famiglia Pinault non vuole che l’intero equilibrio della holding sia sconvolto dallo stop della sola griffe ammiraglia, è bene che cominci ad accelerare la crescita delle altre maison controllate.

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