Il 2019 di Tod’s supera le stime: Della Valle ringrazia Vivier

Il 2019 di Tod’s supera le stime: Della Valle ringrazia Vivier

Il 2019 di Tod’s supera le stime degli analisti. Ci riesce grazie al buon risultato ottenuto nel quarto trimestre. E, anche, per la performance del brand Roger Vivier. Il gruppo capitanato da Diego e Andrea Della Valle ha dichiarato che le vendite preliminari 2019 sono state pari a 916 milioni di euro. Cioè il -2,6% a cambi correnti e il -3,7 a cambi costanti.

Meno peggio del previsto
Il 2019 è stato il quarto anno di declino per Tod’s. Ma il risultato finale ha superato la stima media degli analisti, ferma a 909 milioni di euro secondo un sondaggio Refinitiv, citato da Reuters. Anche il dato sulle vendite comparabili è migliorato. Nei primi 9 mesi era stato del -4,7% mentre a fine anno è stato di -4%.

L’andamento dei brand e dei prodotti
A cambi costanti, Tod’s ha perso l’8,7%. Roger Vivier ha superato Hogan nei ricavi e guadagnato il 13,8%. Non bene Hogan (-5%) e Fay (-8,7%). La società ha segnalato il “buon avvio delle vendite del nuovo progetto T Timeless di Tod’s, sia di calzature, sia di pelletteria”. Soddisfazione anche per la crescita a doppia cifra dei ricavi di Hogan in Cina, nonostante la delicata situazione di Hong Kong. A livello di categoria merceologica, a cambi costanti, le calzature generano l’80% dei ricavi complessivi del gruppo e hanno perso il 2,8%. La pelletteria ha ceduto il 7,3%.

Il segnale del quarto trimestre
Il gruppo ha evidenziato, però, come nel quarto trimestre le calzature abbiamo segnato un andamento positivo. Sempre a cambi costanti, l’unico mercato non in terreno negativo è la Cina: +0,4%. Il peggiore è l’Italia: -7,6%.

Dice Diego
“Si cominciano a vedere i primi segnali positivi della strategia a suo tempo adottata – commenta Diego Della Valle -. Rimane per noi assolutamente prioritario tutelare la grande qualità dei nostri prodotti. Il nostro obiettivo è di realizzare in tempi brevi un modello di gruppo omnichannel. Perché dobbiamo vendere attraverso la nostra distribuzione diretta, i migliori e-tailers e i nostri partner dei department store. Sempre meno importante sarà l’apporto del wholesale classico, che con prudenza stiamo cercando di contingentare. Anche se questo sacrifica temporaneamente un po’ i fatturati, riteniamo del resto che sia la cosa giusta da fare”. L’obiettivo, infatti, è “controllare completamente la politica distributiva del nostro gruppo a livello mondiale. Escludendo le eventuali ripercussioni, ad oggi imprevedibili, dell’epidemia in atto, riteniamo di guardare con ottimismo all’anno in corso. Siamo sicuri che la strada tracciata sia quella giusta”. (mv)

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