“Il passato è il vero lusso”: perché il vintage vale doppio

“Il passato è il vero lusso”: perché il vintage vale doppio

Il concetto di lusso è cambiato. Oggi non basta più il prezzo per definire ciò che è esclusivo. Le stesse borse firmate si trovano identiche da New York a Hong Kong, da Londra a Milano. È qui che il vintage fa la differenza. “Una borsa Hermès degli anni Venti vale più di una nuova. Dentro c’è la cultura, la mano, il tempo”, spiega a La Verità Cristian Murianni, fondatore di Union Fade. E così il passato è il vero lusso. Non ciò che si produce in serie o i pezzi relativamente recenti.

Il passato è il vero lusso

Il lusso contemporaneo ha perso la sua anima. Le stesse forme di borse, gli stessi capi, gli stessi loghi si ripetono da città a città, da un emisfero all’altro. “Oggi il lusso è diventato piatto: la stessa borsa Prada la trovi ovunque”, sottolinea Murianni che nel 2012, insieme a Davide Croatto e Andrea Carulli ha aperto Union Fade, negozio vintage specializzato in pezzi rari e denim. Alla ricerca di pezzi con una storia, che in un panorama uniforme si distinguono come forma di resistenza culturale. Così una borsa degli anni ’20 non è solo un accessorio, ma un frammento di passato, un oggetto irripetibile che porta con sé il segno del tempo, della mano che l’ha cucita, della società che l’ha vissuta.

 

 

Fonte d’ispirazione

Union Fade, tra l’altro, non è un semplice negozio: è un archivio vivente. I suoi fondatori viaggiano in tutto il mondo alla ricerca di capi autentici, rari, fatti con materiali e lavorazioni che oggi non esistono più. “Noi viaggiamo molto – America, Europa, Asia – alla ricerca di capi autentici”, racconta Murianni. Ogni pezzo selezionato è un racconto, un documento tessile che sfida la produzione seriale e restituisce dignità all’artigianato. Ma anche ispirazione per il futuro. “Prada, Gucci, Fendi, Dior… Tutti cercano capi veri da cui ripartire. Gli stilisti di oggi non hanno vissuto gli anni ’70 o ’80, quindi vengono nei negozi come il nostro per toccare con mano la storia“, dice Murianni. In un’epoca in cui la creatività rischia di appiattirsi, il vintage offre quindi una materia viva, da toccare, da reinterpretare. Ma il vintage è anche libertà. “È il contrario dell’omologazione: ogni capo racconta una storia, ogni pezzo ha una vita”, sottolinea Murianni. E così, in un mondo dove tutto si somiglia, dove il lusso è diventato accessibile ma impersonale, scegliere un capo vintage significa scegliere di essere diversi.

Foto Hermès

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