Segnali d’allarme per i grandi marchi. Nella nuova edizione del Best Global Brands 2025 stilata da Interbrand, il lusso rallenta. Mentre il valore complessivo dei 100 marchi più forti al mondo cresce del 4,4% e tocca quota 3,6 trilioni di dollari, i brand della moda e dell’alta gamma perdono slancio. Nonostante la presenza di nomi storici come Louis Vuitton, Chanel e Cartier, il settore registra un calo di peso specifico nella graduatoria, riflesso di un mercato più attento ed esigente. C’è però qualcuno che vola. E qualcuno che arretra.
Il lusso rallenta
Tra i marchi del lusso, Hermès si distingue come unico vero vincitore: +18% di crescita e una strategia che mira a sedimentare i clienti classici, oltre ad espandersi, con l’obiettivo di sedurre le nuove generazioni tra desiderabilità ed heritage. Louis Vuitton e Chanel mantengono posizioni alte (rispettivamente 12 e 24), ma registrano leggere flessioni. Dior – alla posizione 83 e Cartier alla 73 restano solidi, pur senza grossi scossoni. Il quadro generale, però, è chiaro. Come sottolinea Fashion Magazine, il lusso perde potenza nella classifica e non guida più la crescita del brand value globale. La sua presenza nella fascia alta della classifica si assottiglia, e il comparto appare meno centrale rispetto agli anni passati.
Prada sale mentre Gucci scende
Tra i marchi italiani, Prada e Gucci raccontano due storie divergenti. Prada, pur scendendo alla posizione 86, registra un +8% nel valore del brand, confermando la solidità di una visione strategica che unisce innovazione, sostenibilità e cultura digitale. Le collaborazioni audaci, come quella con Axios Space, e la leadership condivisa tra Miuccia Prada, Patrizio Bertelli e Andrea Guerra pesano molto, rafforzando l’identità del marchio. Gucci, invece, perde il 35% e scivola alla posizione 69. Una flessione che riflette un momento di transizione, tra cambi ai vertici e dopo il balletto delle direzioni creative che sembra giunto al termine con la nomina di Demna Gvasalia. A guidare la classifica Apple, seguito da Microsoft e Amazon. Insomma, una bella batosta (o un campanello d’allarme) per il lusso.
Foto Hermès
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