Jimmy Choo ringrazia la scarpa, la moda Uomo e l’Asia e chiude un 2016 da record: +14,5%. E ora 2 negozi in Spagna

Il prodotto più importante si conferma la scarpa, che genera il 75% dei ricavi. Il segmento Uomo rappresenta una fetta del 9%, ma è quello che segna la velocità di crescita maggiore. L’Asia, intanto, si conferma l’area geografica che premia di più il brand, crescendo nell’anno del 33,4%. Sono i tre pilastri della crescita di Jimmy Choo, che nel 2016 scrive a bilanci ricavi per 364 milioni di sterline (424 milioni di euro), in progressione del 14,5%, e margine operativo per 42,5 milioni di sterline (+43%). Il ceo della griffe, Pierre Denis, definisce il 2016 “una pietra miliare nella storia di Jimmy Choo: i risultati record in ricavi e profitti testimoniano la crescita del brand”. A proposito delle aree geografiche, male gli USA (-1,7%), dove il brand si sta riposizionando, mentre vanno meglio l’Europa, che nel secondo semestre ha superato la paura terrorismo, e il Regno Unito, dove i consumi sono favoriti dalla sterlina debole. Per il 2017 Jimmy Choo punta sulla Spagna, dove si appresta ad aprire 2 punti vendita entro aprile, a Madrid e a Barcellona, proseguendo la sua espansione retail. Alla fine del 2016, Jimmy Choo gestiva una rete di 150 negozi di proprietà in tutto il mondo, grazie anche all’apertura di dieci nuovi negozi avvenuta l’anno scorso contro una chiusura negli Stati Uniti. Nel 2017 il programma prevede l’apertura di altri dieci nuovi negozi. (mv/rp)

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