Kiton è immune alla crisi: crescita e uno nuovo stabilimento

Kiton è immune alla crisi: crescita e uno nuovo stabilimento

Un nuovo stabilimento, la formazione che funziona e un 2025 in crescita. Sembra andare tutto alla perfezione da Kiton, l’azienda di Arzano (Napoli) fondata nel 1968 da Ciro Paone. Le potenzialità per crescere ci sono e sono ancora tante: dai nuovi mercati ad altre categorie di prodotto. Tanti dettagli, importanti, che portano a una conclusione evidente: Kiton è immune alla crisi.

Kiton è immune alla crisi

Kiton ha archiviato il 2024 con un fatturato di 225 milioni di euro. Nella nostra intervista durante l’ultima edizione di Pitti Uomo, lo scorso giugno, Antonio De Matteis (a sinistra nella foto Imagoeconomica) ci aveva anticipato che nel primo trimestre 2025 le vendite nei negozi erano in crescita dell’11%. Una percentuale che è stata confermata anche nei tre mesi successivi. Questi risultati portano il CEO a pensare di poter chiudere l’anno “con una crescita dei ricavi single digit che, però, diventa a doppia cifra se guardiamo al canale retail”. De Matteis afferma a Il Sole 24 Ore che la Cina è un mercato potenzialmente interessante, mentre negli USA i dazi non fermano la crescita del marchio partenopeo.

 

 

Un nuovo stabilimento

Un altro driver di crescita è rappresentato dal travel retail, che vedrà Kiton debuttare attraverso l’apertura di un punto vendita nell’aeroporto di Hong Kong. Ma, soprattutto, c’è l’aumento delle vendite della collezione femminile, che vale circa un quarto del volume d’affari. “Stiamo investendo molto nel womenswear e crediamo possa arrivare a pesare quanto l’uomo. Infatti, stiamo progettando, ad Arzano, un opificio dedicato esclusivamente alla donna” afferma De Matteis. Un progetto che non teme la necessità di dover reclutare nuovo personale. Questo grazie alla scuola di alta sartoria avviata nel 2000 dal fondatore.

Education of Excellence

Proprio per la sua scuola di formazione, Kiton ha ricevuto il premio nella categoria Education of Excellence assegnatogli dalla Camera Nazionale della Moda Italiana. “Questo riconoscimento appartiene prima di tutto a nostro zio Ciro, che venticinque anni fa ebbe la visione e il coraggio di creare una scuola di formazione autentica” ha commentato De Matteis. “Oggi lo riceviamo come famiglia, ma il nostro grazie più grande va ai ragazzi. Va a chi, in questi anni, è entrato con speranza e ne è uscito con passione, mestiere e dignità. Sono loro ad averci insegnato quanto sia giusto e necessario avere fiducia nelle nuove generazioni” (fonte Fashion Network). (mv)

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