La Corte placca Tiffany: la causa con LVMH si dibatte a gennaio

The court slows Tiffany: the lawsuit against LVMH will move forward in January

Non c’è fretta: la Corte placca Tiffany, il dibattimento sul deal con LVMH inizierà il 5 gennaio 2021 e durerà 4 giorni. Poi il giudice emetterà il suo verdetto sull’acquisizione da 16,2 miliardi di dollari in bilico per lo scambio di accuse tra i due (potenziali) partner. L’iter procedurale, però, non subisce strappi.

La Corte placca Tiffany

Il vice-cancelliere della Corte del Delaware, Joseph Slights, ha stabilito che la causa tra LVMH e Tiffany verrà avviata il 5 gennaio 2021. Una decisione che si mette in mezzo tra le richieste dei due contendenti. Il brand USA della gioielleria ha chiesto di poter avere una decisione dal giudice entro il 24 novembre, la scadenza prestabilita nell’accordo per il closing. Il 5 gennaio è comunque prima che le approvazioni antitrust inizino a scadere, sottolinea Reuters. LVMH ha, invece, affermato di non ritenere che una decisione così importante possa essere sottoposta al carattere di urgenza chiesto da Tiffany e chiedeva una durata di 6-7 mesi.

Ipotesi conciliazione?

Slights ha affermato di sperare che Tiffany e LVMH possano avere “discussioni produttive per evitare la necessità di controversie”. Il togato si riferisce ad un potenziale nuovo accordo, che potrebbe arrivare prima del 5 gennaio. Nei documenti depositati a Delaware, LVMH afferma di essere pronto ad onorare la cosiddetta “specific performance” richiesta, chiudendo l’accordo qualora il tribunale decidesse che non può abbandonarlo. Durante l’udienza Slights ha detto che è questa la linea di azione rispetto ai danni monetari.

 

 

L’iter procedurale

In attesa delle decisioni legali, l’iter procedurale prosegue. Ieri LVMH ha chiesto l’approvazione dell’accordo alla Commissione Europea Antitrust. Secondo Reuters, che cita una dichiarazione della stessa Commissione Europea, le autorità antitrust dell’UE decideranno entro il 26 ottobre se autorizzare l’acquisizione. Oltre all’ipotesi di fusione, l’ente può applicare concessioni o aprire un’indagine di quattro mesi qualora abbia motivi di preoccupazione. (mv)

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