La moda francese doppia (quasi) quella italiana: 150 miliardi di euro contro 83. Ma a leggere tra le righe…

Il confronto, fermandosi ai freddi numeri, è inclemente. Il giro d’affari dell’industria francese della moda, stando ai dati elaborati da IFM (Institut Français de la Mode) e divulgati dalla Fédération Français de la Couture, nel 2016 raggiunge i 150 miliardi di euro. La cifra, pari al 2,7% del PIL transalpino, è superiore a quella generata dall’aeronautica parigina (102 miliardi), mentre il solo turnover del comparto pelletteria e accessori (22 miliardi) guarda da vicino quello (39 miliardi) dell’industria automobilistica. Cifre che, a un primo sguardo, ridimensionano la performance della moda italiana, che pure quest’anno può vantare un tasso di crescita (+1,4%) maggiore di quello del Prodotto Interno Lordo del Paese. Gli 83 miliardi del fashion system nostrano sembrano poca cosa rispetto ai 150 francesi. I numeri pubblicati a Parigi, però, vanno letti con attenzione: tra le righe, diciamo così… Nei calcoli dell’IFM, infatti, rientrano anche gli affari delle società estere appartenenti a gruppi/multinazionali a capitale francese. Come l’italiana Gucci (sede legale: Firenze), i cui dati finanziari finiscono nel bilancio aggregato della francese Kering. Il vantaggio di Parigi su Roma, allora, non è più così ampio. (rp)

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