La sfiducia dei mercati in LVMH è un segnale per il lusso

La sfiducia dei mercati in LVMH è un segnale per il lusso

Dopo anni anticiclici, cioè quando l’economia globale zoppicava ma i suoi conti volavano, la sfiducia dei mercati in LVMH è indicativa per tutto il lusso. Perché testimonia quanto gli investitori credano che la debolezza del mercato cinese peserà sui conti dell’alto di gamma. Ne sono convinti gli analisti Barclays e Deutsche Bank, che hanno tagliato i rating sul settore. E hanno ridotto le aspettative per LVMH. Il gigante francese ha avuto un primo semestre non all’altezza, ma il secondo potrebbe essere peggiore proprio a causa della Cina.

La sfiducia dei mercati in LVMH

Carole Madjo, analista di Barclays, ha rivisto ribasso la sua raccomandazione per LVMH. Il titolo è passato da “overweight” a “equal-weight”. Il termine overweight indica l’aspettativa di una performance superiore rispetto al mercato. Fiducia e ottimismo che ora scompaiono con equal-weight: LVMH performerà come il mercato. Questo perché secondo Barclays c’è il rischio-delusione nel secondo semestre. Causa Cina. Soprattutto visto che già nel primo semestre i margini della società francese non sono stati all’altezza degli obiettivi fissati.

 

 

Il buyback di Arnault

Il titolo LVMH è sceso dalla quotazione massima di 902 euro dello scorso aprile a quella di circa 720 del 14 settembre. Mentre scriviamo la quotazione è intorno ai 767 euro. Per sostenere il titolo, Financiere Agache e Christian Dior SE, società controllate dalla famiglia Arnault, hanno acquistato complessivamente 215 milioni di euro di azioni LVMH tra fine luglio e agosto.

Il lusso in ribasso

Abbassando la prospettiva su LVMH, Barclays ha ridotto anche quella sull’intero lusso da “positive” a “neutral”. “Il settore ha subito un forte de-rating nell’ultimo mese, che riflette il deterioramento degli indicatori macro provenienti dalla Cina e il graduale ritorno a una crescita più normalizzata” recita il report Barclays secondo Bloomberg. Anche Deutsche Bank arriva alle stesse conclusioni. E declassa i prodotti di consumo addirittura a “underweight” (performance inferiore al mercato) a causa dell’esposizione delle aziende del lusso alla Cina. “Ci aspettiamo che la bassa fiducia dei consumatori e la domanda cinese pesino sempre più”, hanno scritto Maximilian Uleer e Carolin Raab nella nota Deutsche Bank. (mv)

Foto da Shutterstock

 

 

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