Lusso italiano più forte di quello estero. Ma nel 2016 rallenta la crescita (studio Pambianco)

Sorpasso di lusso. Gucci supera Prada e si aggiudica il secondo posto del podio dei paperoni del top di gamma, dopo che, nelle ultime due edizioni della classifica dei fatturati e della redditività dei gruppi del lusso stilata da Pambianco, le gerarchie erano invertite. Nel 2013 e nel 2014 era il brand di Miuccia Prada a vedere più da vicino la vetta. Al primo posto, invece, c’è oggi (come negli ultimi due anni) Luxottica. È stato un buon 2015 per i marchi italiani del lusso. I ricavi delle 26 aziende prese a campione da Pambianco sono cresciuti del 9,4% su base annua, passando da 36,679 miliardi a 40,136. L’ebitda (19,4% rispetto ai ricavi) è in linea con quello del 2014. Continuando a scorrere la parte alta della classifica, al quarto posto si trova Armani, al sesto Otb (proprietario del brand Diesel), all’ottavo Ferragamo. La graduatoria dei gruppi esteri (+16,4% i fatturati e +18,3% l’ebitda) vede in testa LVMH, seguita da H&M e Adidas; al decimo posto Hermès, tredicesimo Hugo Boss, diciassettesimo Yves Saint Laurent. “Il confronto premia i brand italiani, più solidi e con un posizionamento più alto – commentano gli autori del report –, ma per il 2016 si prevede una crescita inferiore, intorno ai 3-4 punti percentuali, e una redditività che potrebbe calare di 1 o 2 punti”. (rp)

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