Il lusso è splendido splendente: LVMH vola, ma predica prudenza. YSL sempre più vicino a Vigonza. E Gucci…

Che la parola “crisi”, per un certo tipo di lusso, venga, per ora, messa nel ripostiglio. Di questa necessità ne sono ulteriore prova i dati finanziari comunicati da LVMH, relativi al primo trimestre 2017. Ennesimo botto, dopo “lo straordinario 2016”. Ed ennesima “performance trainante” della pelletteria, capitana dalla griffe ammiraglia della corazzata francese, Louis Vuitton. I numeri: 9,88 miliardi di euro di vendite complessive nei primi tre mesi dell’anno, pari al +15% su base annua. Divisione “Fashion&Leathergoods”: 3,4 miliardi di euro, pari a una crescita identica, +15%. Una grande positività che LVMH cerca di stemperare spiegando che “la tendenza attualmente osservata non può ragionevolmente al momento essere estrapolata per l’intero anno”. Resta, comunque, un lusso “splendido splendente”. Al punto che una fonte interna a Gucci, citata dal portale fashionnetwork.com, sostiene che la doppia G è “in gran spolvero, con vendite in alcuni Paesi crescenti in doppia cifra”. Risultati “impressionanti”, secondo il portale, “anche perché confrontati con la base modesta dello scorso anno, quando l’inversione di tendenza strategica di Gucci era agli inizi”. Nel giro di bilanci “a cinque stelle” del lusso, si inserisce anche Yves Saint Laurent, non tanto perché abbia comunicato nuovi dati finanziari (ha chiuso il 2016 con ricavi per 1,22 miliardi di euro, in crescita del 25,3% rispetto all’anno precedente), ma perché la griffe parigina ha annunciato “l’imminente” avvio della fabbrica a Vigonza, in Riviera del Brenta. Previste 100 assunzioni. Voci di corridoio indicano nella fine di luglio la data dell’inaugurazione.

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