Marco Bizzarri spiega perché Gucci cresce al di sopra delle aspettative. Anche delle sue

Cultura del cambiamento (“il mondo del lusso è abituato a riposizionarsi sui mercati che vanno su e giù”), innovazione, flessibilità e organizzazione aziendale. È questa la ricetta per il successo di una griffe che Marco Bizzarri, ceo di Gucci, ha spiegato agli studenti della scuola Polimoda di Firenze. Il brand sotto la sua guida nel 2016 ha segnato una crescita delle vendite del 12,7%: “Non mi aspettavo questo successo”, ha ammesso Bizzarri, stando a quanto riporta il Sole 24 Ore. Ma il ceo ha anche spiegato come tra le leve del successo di Gucci ci sia la capacità di fare suoi i giovani consumatori: “Il 50% del business oggi arriva dai Millennials, cioè da clienti che due anni fa non sapevamo neppure chi fossero”. Nulla è lasciato al caso: Bizzarri ha raccontato di aver costituito in azienda un board parallelo di giovanissimi con il quale confrontarsi sulle idee e sui progetti del board ufficiale. Insomma, un luogo per sottoporre le decisioni, prese da manager adulti ma il cui riscontro commerciale verrà dai Millennials, al vaglio di professionisti nati dopo il 1980. D’altronde, in una stagione di crescita contenuta al 2% (valore che, “considerando l’aumento dei costi – ha chiosato Bizzarri – significa flat”), solo aggiudicandosi l’attenzione delle nuove leve di aficionados le maison del lusso possono sperare in trend davvero positivi. A proposito di programmi per il futuro (“vogliamo diventare la migliore fashion company del mondo”), il ceo di Gucci ha approfittato dell’incontro alla scuola Polimoda per parlare anche degli investimenti infrastrutturali. Per la fine del 2017, in un’area di 50.000 metri quadri a Scandicci, aprirà i battenti il nuovo centro che ospiterà le funzioni di sviluppo prodotto, prototipia e logistica della filiera pelle: “Per la prima volta – ha concluso Bizzarri – mettiamo insieme pelletteria e scarpe: sarà un centro strategico in cui riuniremo le best practice attuando una innovazione che nessun altro marchio possiede”.

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