Mergermania, chi aspetta il colpo di Kering (e ipotizza Burberry)

Mergermania, chi aspetta il colpo di Kering (e ipotizza Burberry)

Tutti aspettano il colpo di Kering. E lo fanno dai tempi dell’acquisto di Tiffany da parte di LVMH. Il conglomerato guidato dalla famiglia Pinault è ancora spettatore nella mergermania che si è scatenata negli ultimi tempi. Secondo i rumors, qualche tentativo lo avrebbe pure fatto (Richemont, Ralph Lauren, Dolce & Gabbana), mentre gli operatori del mercato si sfidano nel prevedere la sua preda. L’ultima ipotesi è Burberry.

Il colpo di Kering

Kering non ha ancora mosso un pezzo nella partita a scacchi del M&A. Più passa il tempo e più si fa alta l’attesa per sapere quale sarà la sua mossa: come ha già osservato qualcuno, il gruppo avrebbe bisogno di un “secondo Gucci”. Pinault non è rimasto immobile, ma non è riuscito a concretizzare i suoi obiettivi. Nel 2018 ha tentato di prendersi Versace, salvo rinunciare perché troppo cara. Poi ha smentito l’interesse per Moncler. Il più grande dei suo obiettivi è stato senza dubbi Richemont, che ha rifiutato le avances dei francesi (per poi comprarsi la belga Delvaux). Ai primi di aprile anche Dolce & Gabbana ha smentito pubblicamente trattative per una annessione al polo Kering. Così come si è vociferato dell’interesse verso il marchio americano Ralph Lauren. Mentre la società della famiglia Pinault si ferma ai rumors, gli Arnault attraverso LVMH e L Catterton hanno messo a segno diverse acquisizioni. Come, per dirne qualcuna, Birkenstock, Etro e Off White.

Avanti un altro (Burberry)

Un possibile obiettivo di Kering potrebbe ora essere Burberry. Il brand non esce certamente rinforzato dalla partenza del suo CEO Marco Gobbetti, in transito verso Ferragamo. Questo movimento è stato sufficiente per far considerare agli analisti Ferragamo non più sul mercato, ma il marchio britannico sì. Come sottolinea Ladymax, Burberry ha un valore di mercato inferiore a 8 miliardi di sterline e sarebbe particolarmente conveniente per Kering che potrebbe farlo diventare il “secondo Gucci”. (mv)

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