Nel 2016 il lusso rallenta la crescita (ma almeno cresce)

Nel primo trimestre dell’anno le vendite di beni di lusso sono aumentate dell’1%, mentre le proiezioni dicono che per il 2016 c’è da aspettarsi un trend simile a quello del 2015, cioè contenuto entro il +2%. Tra gli articoli destinati ad andare meglio ci sono gli accessori in pelle (+4%, alla pari dei prodotti beauty), mentre l’abbigliamento viaggia sul +1%. Tra i mercati trainanti Giappone (+5%), Europa (+2%) e Medio Oriente (+1%), quando invece si aspetta stasi da Nord America ed Asia. Si conferma Paese leader la Cina, il cui pubblico entro il 2020 rappresenterà il 34% di tutti gli acquisti di lusso nel mondo. Lo sostengono i numeri del Monitor Altagamma sui Mercati Mondiali, realizzato con Bain&Company. Secondo Claudia D’Arpizio (Bain & Company) per le griffe ora “è indispensabile implementare value proposition localmente globali” (ovvero universali, ma declinati per incontrare i gusti e le attitudini del posto). Ancora, a proposito del vortice di stilisti e manager, i brand devono “far crescere e mantenere i migliori talenti – conclude D’Arpizio – per vincere in un mercato sempre più sfidante”. (rp)

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